The Stabilisers Official Website | Skipping Musez Official Website
The Stabilisers Last Chance Saloon Cover
Artist: The Stabilisers
Location: England
Line-up:

John Bott (vocals, bass, avantgarde swimwear design), Ala Crockford (guitar, vocals, nasal hair tinting specialist), Simon Corbey (guitar, vocals, dectruction testing engineer), Francis Braithwaite (drums, vocals, vintage umbrella repair)

Album: Last Chance Saloon
Label & Pubblication Year: Skipping Musez, 2004
Tracklist: Bendy Head / Now And Forever / Frustration / She Wants It All The Time / Diagonal Man / Your Love / Born to Kiss Arse / Detergent For The Nation / Consider / 100 Year Old Riff / Get A Grip / Shit list / Dr. Rock
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Basterebbe la presenza di ex membri dei Prisoners, una delle colonne del power-pop anni ’80, per ben predisporre all’ascolto di questo platter, tuttavia se fate parte di quella schiera di diffidenti che sono soliti a non giudicare un libro dalla copertina allora imbattetevi pure nell’ascolto di “Last Chance Saloon” e scoprirete con gioia che tutti i vostri sospetti erano infondati. Io sono addirittura orgoglioso che il debutto dell’ensemble britannico sia stato licenziato da una label nostrana e che la prossima uscita avverrà nuovamente per un’altra etichetta del “Bel Paese”; ovvero, un 45 giri su Nicotine Records! Questo "Last Chance Saloon" è quanto di più fresco e coinvolgente ho ascoltato in questi ultimi tempi. Lasciatevi colpire dalle dolcissime melodie che si trasformano subito in rabbiosi attacchi punk presenti in “Bendy Head” e “Your Love”, oppure dai ruvidi e compatti muri sonori sposati a scanzonate soluzioni canore, debitrici di Boys e Buzzcocks, fulcri chiave di “Now And Forever”, “She Wants It All the Time” e “Detergent For The Nation”. E poi troverete la veemenza di “Born To Kiss Arse” e “Get a Grip”, che lascia senza fiato non solo il vocalist, ed i ritornelli quasi melanconici di “Frustration” e “Shit List”, i quali non fanno altro che far aumentare gli apprezzamenti del sottoscritto verso "Last Chance Saloon". Per tutti gli orfani dell’ondata punk di fine ’70 e di quella power-pop di poco dopo alla corte di Regina Elisabetta, eccovi servita un’abbondante mezzora di incendiario zucchero!

Recensione realizzata da Roberto Barisone

Vote: 7,5